Sulle Orme di Egeria

Onano e la donna più bella del mondo


“Il volto di Lina Cavalieri è un vero e proprio archetipo: la quintessenza di un’immagine di bellezza classica, come una statua greca, enigmatica come la Gioconda”.

Piero Fornasetti

Nella provincia di Viterbo, vicino al Lago di Bolsena, incuneato tra Toscana e Umbria, si trova un piccolo borgo gioiello di nome ONANO  che ha mantenuto la sua identità etrusca.

Percorrendo questo piccolo borgo medioevale ci si accorge di quanto è ricco di incantevoli scorci e vicoli caratteristici; le colline verdeggianti e le antiche costruzioni in tufo incorniciate da un cielo sempre azzurro creano un mosaico di colori difficile da dimenticare.

Gli abitanti  narrano che il loro paesino, oltre ad essere conosciuto per le eccellenze gastronomiche come ad esempio la famosa Lenticchia di Onano, può vantare di aver dato origini a Lina Cavalieri, considerata la donna più bella del mondo e la venere scesa in terra come l’aveva definita Gabriele D’Annunzio.

Raccontano che la Cavalieri nata, nel 1875, fu una grande Chanteuse e Soprano Lirico. Regina della Belle Epoque fu considerata la donna che incantò il mondo. Intelligente, emancipata, caparbia, colta e raffinata riuscì ad esibirsi nei più grandi teatri internazionali e fu desiderata da uomini di ogni nazione. Si esibì la prima volta a Roma nel 1894 ed ebbe un successo immediato che la portò dall’Italia a Parigi, Berlino, Londra, San Pietroburgo fino a incantare l’America.

Passeggiando lungo le scalinate che portano da Capo di sotto a Capo di sopra ci si sofferma a pensare che nonostante la sua fama internazionale questa donna tornava spesso in questo piccolo borgo per ritrovare probabilmente un po’ di silenzio, pace e serenità. Si legge che una sera ricevette da un principe russo una cesta di fiori accompagnata da una collana di smeraldi talmente lunga da poterle fare un numero considerevole di giri e che decise di sposarlo diventando così una principessa. Fu un ruolo però che non le si addiceva, non voleva rinunciare al suo sogno e alla sua carriera e pertanto il matrimonio durò poche settimane.

Decise di rientrare in Italia per dedicarsi con grande impegno allo studio del canto lirico; voleva inseguire il suo sogno, voleva arrivare ad essere un soprano. Ci riuscì e dopo non appena un anno di studi debuttò al teatro San Carlo di Napoli nella Bohème di Puccini riscuotendo uno strepitoso successo.

Nel 1906 travolse il Metropolitan Opera House di New York con un memorabile coup de theatre: durante la recita di Fedora bacia senza finzione il grandissimo tenore Enrico Caruso. Gli americani entusiasti le regalano il titolo di “Lina the kissing prima-donna” (Lina la primadonna che bacia).

Salendo una  lunga scalinata tra le luci dei lampioni che, incontrandosi con la pietra e il tufo, creano sfumature di colori giallo oro, si arriva al Monte del Gallo dove sorge il palazzo Madama e dove regna il silenzio. Una grande balconata permette di vedere un panorama verdeggiante; abbasso lo sguardo e osservo il mio anello che raffigura Lina: l’ho trovato da un’artista di strada che mi ha raccontato che essendo considerata la donna più bella del mondo oltre a dettare la moda dell’epoca era stata scelta e immortalata dal grande artista Pietro Fornasetti che ha ritratto il suo volto, rielaborato, in 350 immagini diverse.

Mi disse che per lei impazzirono zar, principi, marajah, baroni, finanzieri, scienziati, artisti, politici di tutto il mondo e che addirittura l’ultimo discendente del Re di Napoli fece ricoprire di petali di rosa l’intero tragitto tra la stazione ferroviaria e l’albergo che la ospitava. Pare che abbia ricevuto 870 richieste di matrimonio. Tra i suoi compagni vi fu anche Davide Campari figlio dell’industriale che creò il noto aperitivo. Si innamorano di lei anche il poeta e politico cileno Pablo Neruda e lo scrittore Alberto Moravia.

Attraversando il paese si può arrivare al Giardino e Anfiteatro Lina Cavalieri e qui si può prendere coscienza che in un paese di donne dimenticate e  in cui solo il 4% della toponomastica è femminile, Onano ha saputo dare la giusta importanza a questo grande personaggio femminile dedicandole una via ed un parco.

Ancora oggi si può trovare nella Chiesa di Santa Maria della Conciliazione la statua della Santa Patrona Colomba con indosso un vestito della Cavalieri che la stessa aveva donato alla comunità Onanese nel 1912 quando era andata a visitare il paesino natio della madre.

“Le città come i sogni sono costruite di desideri e paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”.

Italo calvino, Le città invisibili

Angela Volpe

“Potevo essere me stessa ma senza stupore e ciò vorrebbe dire qualcuno di totalmente diverso”. 
Wislawa Szymborska

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